In questi giorni il Consiglio Provinciale è impegnato sul tema della Valdastico che, nuovamente, la maggioranza a traino della Lega, ha presentato con una modalità che di fatto impedisce ogni possibile soluzione di dialogo, costringendo a ricorrere all’ostruzionismo, per potersi contrapporre a tale scellerata scelta che tanto sa di
asservimento al governo leghista veneto.

Incurante del tanto millantato “ascolto dei territori”, il presidente Fugatti dimostra totale disinteresse rispetto a quanto numerose comunità del Trentino hanno sempre dichiarato rifiutando questa inutile e dannosa opera, totalmente anacronistica, devastante dal punto di vista ambientale e priva di ogni logica. Anche questa volta il governo provinciale dimostra il suo vero DNA che è quello di creare divisioni all’interno della comunità trentina e, tipico della destra, pretenda sempre di imporre la propria linea, indifferente ad ogni tipo di dialogo con chi non avalla la sua posizione.

Grave il malcelato tentativo di contrapporre la Valsugana e la Vallagarina, grave affermare che Rovereto dovrebbe giustificarsi con Besenello e Calliano nel caso si ottenesse uno spostamento dell’uscita sul loro territorio. Inaccettabile la modalità politica di trattare il problema non sulla base di studi e indagini e di vero confronto con
il territorio ma figlia solo di una prova di forza di chi “ha vinto” le elezioni e che trova nel divide et impera l’unica strada per raggiungere il proprio obiettivo. La riproposizione dell’opera non è accompagnata da dati che dimostrino come questa scelta possa essere risolutiva per poter ridurre il traffico autoveicolare dalla Valsugana e comunque non tiene in alcun conto le analisi e il lavoro svolti nelle scorse legislature. Non si tratta di una mancanza, già di per sé preoccupante politicamente, ma di fatto l’ammissione che questo non avverrebbe e conseguentemente il Trentino sacrificherebbe pesantemente il proprio territorio per dare al Veneto due comode
vie di accesso all’autostrada del Brennero.

Totale insensibilità è dimostrata verso l’inevitabile devastazione paesaggistica delle Valli del Leno, che verrebbero deturpate da viadotti e gallerie come pure, aspetto di eccezionale leggerezza, manca anche uno studio idrogeologico che definisca il coinvolgimento e i rischi che si profilerebbero per la preziosa sorgente di Spino, che nel presente tempo di mutamenti climatici e riscaldamento globale rappresenta un bene da preservare e da utilizzare responsabilmente.

Pertanto, altra lettura non possiamo dare che tutto sembra ridursi ad un’impuntatura e ad un favore all’alleato leghista veneto che da anni chiede un più rapido collegamento all’autostrada del Brennero, proprio in un momento storico dove invece si guarda a nuovi sistemi di trasporto (soprattutto ferroviari) per ridurre quello inquinante e superato su gomma. Forse solo se, in un ipotetico e remoto giorno, il governatore Zaia dovesse abbandonare l’idea di questa opera, il governatore Fugatti ci chiederà di ringraziare il collega, come avvenuto recentemente a proposito della prospettata diga del Vanoi, anch’ essa opera pericolosa e impattante sul territorio trentino con soli vantaggi per le pianure venete.

Pertanto Campobase Rovereto-Vallagarina, ribadendo la totale opposizione a quest’opera, ringrazia i Consiglieri provinciali sia del proprio gruppo che di tutte le minoranze per quanto stanno facendo in Consiglio Provinciale e ricorda le mozioni di contrarietà sostenute negli anni anche presso il Consiglio Comunale di Rovereto.

Campobase Rovereto e Vallagarina