Nel corso della recente campagna elettorale abbiamo espresso preoccupazione per la perdita di capacità innovativa dell’Autonomia trentina.
Almeno su un punto, dobbiamo ammetterlo, ci eravamo sbagliati
In queste settimane la maggioranza di Destra ha messo in campo una innovazione inedita almeno nel campo della “commedia politica”: una crisi di Giunta esplosa prima ancora che la stessa Giunta iniziasse il suo lavoro. Effettivamente è una novità.
Assessori nominati che non partecipano alle sedute della Giunta e non esercitano le loro funzioni ma non si dimettono. In aula si siedono tra i banchi dei consiglieri e – nel caso dell’Assessore Cia – rendono pubblico che rinunciano alla spettante indennità di carica fino a quando “non vi sarà un chiarimento politico” tra il Presidente della Provincia ed il proprio partito, al quale pure dichiarano di rimanere fedeli, pur avendo tale loro partito disconosciuto le nomine fatte dal Presidente.
Abbiamo introdotto nell’ordinamento giuridico la figura dell’Assessore “sospeso” dalle funzioni e dall’indennità di carica.
Nel frattempo, una consigliera di maggioranza in attesa di dimettersi dal Consiglio per poter assumere la carica di Assessore “esterno” – cosa non ancora avvenuta – si siede regolarmente sui banchi della Giunta e – di fatto – già esercita in alcune occasioni pubbliche le sue previste funzioni di governo.
Se non è innovazione inedita questa……
Facciamo ammenda. Siamo una Autonomia molto innovativa.
La “commedia” finirà presto, come sappiamo, come tutte le beghe di potere quando il potere è l’unico collante possibile. E resterà invece tutto intero il vero deficit di innovazione e di governo: quello che riguarda la capacità dell’Autonomia trentina di accompagnare e soprattutto guidare una Comunità alle prese con cambiamenti radicali ed insidiosi. Ma questo, appunto, non riguarda la “commedia” ma la vita concreta di persone, famiglie, imprese, corpi sociali e territori.
La segreteria provinciale di Campobase.