Sin dalla sua costituzione, la Sezione giovanile di Campobase ha avuto l’ambizione di dimostrare come la Buona Politica non debba essere un ricordo nostalgico ma una sfida attuale per la nostra Comunità Autonoma. C’è la necessità di un Trentino meno legato alla falsa speranza di poter vivere solo sugli “allori” derivanti dal passato e più consapevole che un doveroso patto tra generazioni esige innovazione, lungimiranza, apertura e investimenti comunitari e pubblici attorno alle vere sfide del futuro.
Molto del dibattito politico, anche a seguito del recente servizio di “Fuori dal Coro”, è concentrato sui problemi della sicurezza a Trento. Problemi che certo esistono, ma che non meritano certo una campagna politico-mediatica di questa strumentale virulenza. Forse, anziché andare a Pontida per celebrare Salvini come improbabile “difensore dei confini nazionali”, il presidente Fugatti avrebbe fatto meglio a riflettere sulla realtà dei fatti. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una Destra che dell’immigrazione ha fatto una battaglia ideologica, trascurando le complessità di un fenomeno che interessa sia il nostro territorio quanto buona parte dei paesi occidentali. Ne è nata una propaganda politica che si è preoccupata di enfatizzare i troppi ingressi, distorcendo la realtà con lo scopo di alimentare le paure. Essa è responsabile di aver adottato scelte rivelatesi poi sbagliate e lontane dal risolvere il problema. Ha rinunciato a guidare ed accompagnare la Comunità di fronte a questi fenomeni inesorabili – adottando la postura dello struzzo – ed ha “smantellato” completamente le politiche di integrazione e accoglienza che avevano portato il Trentino ad essere modello e punto di riferimento.
Tagliare i fondi ed i servizi pensando di fermare i flussi migratori significa non avere coscienza della portata del fenomeno. In questa cornice, abbiamo apprezzato e condividiamo l’equilibrio del sindaco laneselli il quale non ha negato le difficoltà, ma ha riportato la discussione su un terreno di verità, serietà e coraggio. Nel suo intervento a Pontida il presidente Fugatti, prendendo le difese del ministro Salvini sul caso Open Arms, ha evidenziato la necessità di avere il coraggio di fare le scelte che stanno dalla parte dei cittadini”. Ma quali cittadini? Il Trentino è ai vertici delle classifiche nazionali per giovani qualificati che abbandonano il territorio per mancanza di prospettiva, portando via competenze, esperienze e abilità altrove. Qualunque economista sottolineerebbe gli impatti negativi in termini di crescita sociale ed economica che il fenomeno genera. Eppure questo aspetto cattura meno l’attenzione della giunta provinciale, più preoccupata di continuare la propria battaglia ideologica sfruttando ed alimentando le preoccupazioni dei cittadini.
Il nostro impegno, come sezione giovanile di Campobase, è quello di mettere al centro una visione politica basata sul concetto di Comunità. Mantenere viva la sfida di garantire i servizi e la qualità della vita anche nelle nostre valli, dando una prospettiva alle future generazioni che decidono di investire per mantenere un vero presidio del territorio, è una prerogativa che non possiamo più rinviare. Crediamo, pertanto, in un Trentino dalla “schiena dritta”, capace di continuare a valorizzare la propria storia e le proprie tradizioni in un contesto globale che richiede la flessibilità e la lungimiranza di guardare al cambiamento come ad un momento certo difficile, ma anche di progresso per la nostra società civile. Senza questa speranza operosa e responsabile non esiste Buona Politica e non esiste una Speciale Autonomia capace di resistere all’usura della storia.
Davide Demozzi
Coordinatore provinciale Campobase Giovani