La prima seduta del nuovo Consiglio Provinciale – che nel nostro peculiare ordinamento autonomistico corrisponde all’insediamento di un Parlamento – è stata purtroppo invece occasione di una mortificazione senza precedenti della nostra Speciale Democrazia Autonomistica. Neppure il senso del rito istituzionale è sopravvissuto al declino che la maggioranza di Destra sta imponendo al Trentino. L’elezione del Presidente del Consiglio rinviata perché merce di scambio nella lotta di potere tra le fazioni della maggioranza: lotta di potere ormai affidata a trattative romane. Assessori nominati che non partecipano alle sedute della Giunta senza il coraggio di dimettersi e su siedono nei nei banchi dei consiglieri. Una consigliera che si intende dimettere per fare l’Assessore esterno che si accomoda da subito sui banchi della Giunta, pur non essendo nominata come tale. Deleghe importanti che vagano di qua e di la al di fuori di ogni logica di minima competenza e di coerenza di materia.
Tutto fa pensare che questa sarà una Legislatura peggiore di quella precedente. Le sfide inedite che attendono il Trentino possono aspettare, sembrano pensare lorsignori che hanno vinto le elezioni. Ma così non è. E la credibilità delle Istituzioni è la prima vittima di questo spettacolo indecoroso.

La segreteria provinciale di Campobase