Il nostro Ateneo e i nostri Enti di Ricerca, dalla fine degli anni sessanta, rappresentano l’architrave dello sviluppo culturale ed economico.
Sono ancora veramente nel cuore della volontà politica della Giunta uscente? No, non lo sono.
L’ Università lamenta non solo pesante carenza di finanziamenti provinciali ma anche assenza di un quadro di riferimento dentro il quale possa svolgere le sue essenziali funzioni e dare il proprio apporto al futuro della Comunità.
Quanto al settore della Ricerca e dell’Innovazione, abbiamo visto annunci e propaganda, ma nessun risultato concreto, se non quelli dovuti esclusivamente alla credibilità scientifica nazionale ed internazionale dei nostri gruppi di ricerca.
Riduzione drastica dei finanziamenti alle Fondazioni FBK e FEM.
Nessun serio coordinamento provinciale in vista dei bandi del PNNR.
Nessuna iniziativa per valorizzare Trento nel panorama degli investimenti nazionali in tema di Intelligenza Artificiale – quando siamo stati i primi ad occuparci di questo fin dagli anni 80 – a parte il lancio (avvenuto oggi, a dieci giorni dal voto) del progetto di “intelligenza aumentata”, caldeggiato da anni negli ambienti scientifici di FBK.
Nessun serio sostegno a FEM nel decisivo capitolo delle TEA (tecnologie ad evoluzione assistita) , recentemente autorizzate dalla UE, che avranno una importanza decisiva per la frutticoltura e la viticoltura sostenibile e per le quali San Michele aveva competenze di prim’ordine.
Nessuna politica di “sistema” per la essenziale cooperazione tra Ateneo, Fondazioni di Ricerca, Scuola, mondo delle Imprese.
Incertezza e confusione nel settore delle strutture preposte al trasferimento tecnologico.
Fallimento completo nel campo del reclutamento di nuove competenze scientifiche e manageriali e crescita della cosiddetta “fuga di giovani cervelli” dal Trentino.
Deragliamento del progetto “Manifatture di Rovereto”, tanto che si può giustamente parlare oggi di una “cattedrale nel deserto”: bella ma vuota.
La stessa proposta di un polo delle “scienze della vita”, in base alla eccellente esperienza del CIBIO, è rimasta una pura astratta evocazione propagandistica.
I fatti dicono che serve veramente una nuova via anche su questo terreno di vitale importanza per i giovani e per il futuro di tutta la nostra Comunità.
Altro che “Lista Fugatti/Spinelli” come proposta di competenza e di protagonismo della società civile!