Nel giorno in cui ci apprestiamo a celebrare l’Accordo Degasperi Gruber del 5 settembre 1946, il quale gettò le basi all’attuale forma di specialità regionale, il pensiero corre a ricordo della figura di monsignor Iginio Rogger e all’importante apporto storico – culturale che ha lasciato alla nostra Comunità. Ed è partendo dal contributo che diede alla lectio degasperiana del 2009 che desidero onorare l’importanza della data odierna per la Comunità trentina e sudtirolese. Da territorio alpino di confine siamo riusciti, nel corso dei secoli, ad abbracciare ed accogliere culture diverse senza mai perdere la nostra peculiare identità territoriale, facendo della solidarietà e della cooperazione la vera forza motrice per lo sviluppo di quello che molti di noi chiamano “casa”. Riduttivo sarebbe, tuttavia, considerare il fatto storico del ’46 come una semplice realizzazione delle istanze storiche che hanno caratterizzato la nostra terra senza ricordare che l’architettura completa dell’Accordo poneva le basi per una più forte e stretta collaborazione tra Trentino e Sudtirolo. Su questo aspetto varrebbe forse la pena che tutti quanti noi ci soffermassimo a riflettere sulla necessità, riprendendo le parole di monsignor Rogger, “di sviluppare una maggior conoscenza reciproca” per superare dogmi e diffidenze i cui effetti non gioverebbero al nostro bene comune. Il sentimento autonomista, che inevitabilmente s’ intreccia con la cultura della responsabilità, sono i primordiali capisaldi che hanno dato vita alla nostra peculiare forma di specialità in cui le valli e i suoi cittadini sono i principali protagonisti. Questa importante dimensione popolare e di democrazia ha la necessità di essere continuamente coltivata e sperimentata in una visione più aperta e propositiva di maggior collaborazione tra territori che condividono storia e unicità.
Davide Demozzi Campobase Giovani